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domenica 10 aprile 2016

Piccolo quesito...

Una persona si trova ad affrontare e vivere una situazione difficile. Tale situazione gli impone di fare scelte che riguarderanno il suo futuro e quello dei suoi affetti più cari.
Sa che ci sono delle norme, delle regole che gli imporrebbero di fare un determinato tipo di scelta. Ma la situazione è difficile e comporta un peso non indifferente per cui decide di chiedere consiglio a due confidenti, due amici più saggi di lui che lo conoscono bene.
Il primo amico si mette in ascolto, lo lascia parlare e poi gli dice che lo capisce, che la situazione è difficile e certo gli è chiesto molto. Poi aggiunge che se è vero che c'è una regola Resta anche vero che il suo caso è piuttosto particolare, che già la situazione in sè è molto pesante per cui ci sono delle eccezioni, delle attenuanti che lo riguardano. Lo rassicura dicendo che se quella cosa è troppo grande allora non è giusto chiedergli ancora un di più e che non deve incolparsi se non riesce a rispettare quella regola perché in qualche modo, vista la sua situazione, è come se fosse giustificato.
Il secondo confidente lo ascolta con molta attenzione, lo lascia finire, lo guarda intensamente e gli dice che sì, è proprio vero che è una situazione difficile e di sofferenza. E sì è vero che c'è quella norma che sembra così stringente,così crudele e per certi versi ingiusta, ma è stata messa lì per ricordargli che c'è un bene maggiore più alto cui tendere, che quel male che lo sta ferendo non ha l'ultima parola su di lui e sulla sua vita. Gli ricorda che lui è più del suo problema e che se vorrà tendere a quel bene che sembra così irraggiungibile lui ci sarà e lo sosterrà, nelle fatiche e nelle cadute in cui potrebbe incorrere.

Ed ora il quesito per ognuno di noi: chi dei due confidenti ha cercato il vero bene di quella persona?

3 commenti:

  1. Io credo che la seconda persona sia sulla strada migliore. Già a partire dal fatto che lo lascia finire. Sembra così avere un quadro più completo. C'è molta sofferenza da entrambi le parti. C'è una regola alla quale non ci si deve sottrarre; se lo si fa già di per sè ti ritrovi dalla parte del torto.. con conseguenze forse peggiori.
    Quella regola può creare ulteriore sofferenza, ma può dar vita ad una salita dopo. Si spera che accanto a quella regola ci sia obbiettività, buon senso di chi ha il potere di attuarla, e soprattutto la buona intenzione di chi deve subirla. Ma il Mediatore rimare Uno solo, l'ultima parola la dirà Lui

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  2. Sicuramente il secondo.Si tratta di un problema di vera fedeltà (CRISTO? FAMIGLIA?) e l'amico vero si mette al suo fianco conscio della sofferenza della debolezza x aiutarlo nel cammino a mantenersi fedele.

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  3. Sicuramente il secondo.Si tratta di un problema di vera fedeltà (CRISTO? FAMIGLIA?) e l'amico vero si mette al suo fianco conscio della sofferenza della debolezza x aiutarlo nel cammino a mantenersi fedele.

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