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mercoledì 4 giugno 2014

CRONACHE DELL'ANNO 2114



Un’estate questa del 2114 che promette mesi di tensioni sociali altissime con il rischio che ritornino fondamentalismi e integralismi che pensavamo relegati ormai nel passato.
A nessuno di noi può infatti sfuggire che ieri sera è andata in scena l’ennesima prevaricazione di certa politica nei confronti della società tutta. È infatti stato discusso in seduta notturna e durante il periodo vacanziero (cosa mai vista e inaudita, proprio come se ci fosse qualcosa da nascondere!) il contestato ddl sull’eterofobia che porta il nome dell’on. Barbadotto. Come più volte detto tale disegno di legge si propone di introdurre l’aggravante per il reato di eterofobia e de facto vuole censurare tutti coloro che si oppongono al matrimonio tra un uomo e una donna. Se venisse approvato questo disegno di legge tutti coloro (e di certo sono la maggioranza) che si opponessero al matrimonio eterosessuale verrebbero additati come eterofobi e rischierebbero un periodo di rieducazione presso gruppi famiglia (gestiti spesso da parrocchie), centri aiuto alla vita e altre amenità, sino ad arrivare nei casi di accuse più gravi alla pena detentiva. Di certo una tale situazione non è accettabile e il comitato MF (Multicolor family) si sta già mobilitando con iniziative, sit-in e con una raccolta firme per un eventuale referendum abrogativo. Oltretutto non è sfuggita ai più la provocazione dell’Etero Pride che quest’anno si è tenuto proprio a Roma (da quasi cent’anni considerata, a ragione, la città arcobaleno) e che ha avuto l’ardire di far sfilare passeggini, carrozzine con bambini piccoli e coppie etero che si tenevano scandalosamente per mano, alcune anche con gli stessi bambini! Nessun carro allegorico, nessuno striscione o slogan irriverente, insomma un raduno all’insegna della provocazione pura e semplice!
Come se non bastasse (e come alcuni avevano profetizzato) la legge 1194 recentemente entrata in vigore sulla Tutela della donna e la continuazione volontaria di gravidanza sta mostrando i suoi primi risvolti negativi. Infatti a causa di poche centinaia di donne che scelgono di continuare la gravidanza (pratica desueta e pericolosa da quando con la gestazione di sostegno si può tranquillamente faticare meno e avere un figlio con modica spesa) vi è già chi parla di diritto alla gravidanza e quindi della possibilità di abolire l’obiezione di coscienza per quei medici che si volessero rifiutare (requisito fondamentale di libertà!) di seguire una donna che ostinatamente volesse portare avanti una gravidanza. Veementi proteste dall’ordine dei medici, dai sindacati di categoria e in particolare dagli operatori delle cliniche ADS (Aborto di stato) che sottolineano il dovere di non assecondare queste convinzioni, pena la perdita di centinaia di posti di lavoro per i dipendenti del settore. Da evidenziare anche la vivace protesta delle donne sotto contratto delle baby- factories che dichiarano che oltre a produrre ricchezza (cinque punti percentuali del PIL) la gestazione di sostegno è ciò che ha permesso di rendere il concetto di genitorialità davvero universale, donando a tutti, senza alcuna distinzione, la possibilità di avere un figlio. Ovviamente tra i promotori della legge 1194 nessuno pensa alle catastrofiche conseguenze per i figli. Infatti i bambini nati da una ‘normale’ gravidanza saprebbero chi sono i loro genitori biologici, restando vincolati a vita a schematismi arcaici e demodé. Questo concetto è stato ben espresso dal portavoce dell’associazione FIP (Figli in provetta) il quale ha dichiarato recentemente che oltretutto si rischia di far credere a questi genitori (che hanno operato una scelta già di per sé irresponsabile decidendo di portare avanti la gravidanza) di essere loro i primi responsabili dell’educazione dei figli quando sappiamo benissimo che è lo Stato l’unico a essere adeguato a tale compito. E d’altro canto non è un caso che siano stati utilizzati da pochi facinorosi termini come «diritto naturale», «padre e madre», «utero in affitto», «omicidio legalizzato» e «infanticidio», espressioni che speravamo ormai relegate in un passato conservatore, omofobo e, francamente, anche un poco fascista.
Per fortuna non mancano esempi luminosi come quelli che ci provengono dagli altri paesi europei. Come sempre la Francia si dimostra all’avanguardia con l’approvazione definitiva nel mese scorso del Mariage Universel, che rende finalmente possibili i matrimoni fra tutte le specie animali. Poche e isolate le proteste e grandi festeggiamenti dei vari comitati promotori uniti nello scandire lo slogan simbolo di questa battaglia: «il miglior amico dell’uomo può e deve poter diventare anche il miglior coniuge».
La stessa Unione Europea plaude alla Francia e bacchetta l’Italia perché un disegno di legge simile giace in Parlamento da mesi per l’ostruzionismo di pochi intransigenti (guarda caso gli stessi del ddl eterofobia).
È peraltro notizia di questa settimana che nuove sanzioni ci saranno comminate perché il nostro governo non ha ancora recepito i Nuovi Standard per l’Educazione Sessuale in Europa dove finalmente si dice a chiare lettere che nessun genitore (sia esso il numero 1 o 2 o qualunque altro) può arrogarsi il diritto di educare un figlio estromettendo lo Stato da ciò che più gli compete.
Che dire infine? Certo è evidente che sia in corso una guerra per ridefinire il concetto di uomo così come noi lo conosciamo, e come ci è stato faticosamente consegnato dopo le straordinarie conquiste del secolo scorso, ma fortunatamente la grande maggioranza dei cittadini non si lascia intimidire, l’Europa stessa la sostiene, e se uniti «abbiamo più diritti» allora non dobbiamo scoraggiarci, ma continuare a lottare!

(articolo tratto dal quotidiano «Nuova Umanità» del 6 agosto 2114)

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